La sporca guerra contro la Siria by Tim Anderson

La sporca guerra contro la Siria by Tim Anderson

autore:Tim Anderson [Anderson, Tim]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: International Relations, General, Political Science, Political Freedom, Guerra Siria
ISBN: 9788898582426
Google: 0AtVnQAACAAJ
Amazon: 8898582420
editore: Zambon
pubblicato: 2017-01-15T09:37:41+00:00


7.2 Tecniche di persuasione

Se quasi tutti i media occidentali, pubblici o privati, si allineano a ogni nuova guerra, i media liberal sembrano avere particolarmente caro il ruolo di «salvatori» nelle guerre missionarie o «umanitarie». In primo luogo diventano ferocemente partigiani, umanizzando i «combattenti per la libertà» dalla nostra parte, demonizzando la parte avversa ed escludendo sistematicamente ogni voce di dissenso e ogni verifica delle versioni ufficiali riguardo alla guerra. In secondo luogo, si aggrappano a racconti tanto diffusi quanto falsi, ripetendoli fino alla nausea. Alla fine del 2015 – dopo oltre quattro anni di guerra – la BBC ripeté molte di queste cruciali menzogne in un raffazzonato riassunto della storia del conflitto. Anzitutto dichiarò che il conflitto aveva avuto inizio perché l’esercito siriano aveva ucciso dei manifestanti disarmati, e «i sostenitori dell’opposizione finirono per ricorrere alle armi, prima per difendersi e in seguito per espellere le forze di sicurezza dalle aree locali» (BBC 2015b). In realtà, i sauditi avevano ammesso già da anni di aver armato l’insurrezione islamista di Daraa, proprio all’inizio della crisi nel marzo 2011. La «storia» della BBC sostiene inoltre che «Turchia, Arabia Saudita e Qatar appoggiano l’opposizione più moderata dominata dai sunniti» (BBC 2015b). Ma un anno prima, il vice-presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il comandante delle forze armate USA generale Martin Dempsey avevano ammesso pubblicamente che i loro alleati regionali – la Turchia, i sauditi e il Qatar – stavano finanziando tutti i gruppi estremisti, ISIS compreso. Mettere sullo stesso piano i gruppi qaedisti e i «sunniti moderati» non era semplice faziosità da parte della BBC – era disinformazione deliberata. Una terza tecnica di uso generale consisteva nel procedere direttamente all’invenzione di notizie false, o nel promuoverla. Esaminiamo alcuni esempi eclatanti.

Nei primi mesi della crisi, nel 2011, mentre l’esercito siriano fronteggiava gli islamisti della Brigata Farouq nella città di Homs, i racconti di un giovane britannico-siriano di nome Danny Abdul Dayem ottennero grande spazio su CNN, Sky News e Al Arabiya. Danny sosteneva che i civili venivano massacrati indiscriminatamente dai bombardamenti su Homs. Lui era sul posto, diceva, e riferì alla CNN che centinaia di persone venivano uccise sulle strade. Prove filmate dimostrarono che Danny era un ciarlatano che fabbricava le sue notizie, con tanto di effetti sonori aggiunti in studio, in combutta con i gruppi armati (Syrians Worldwide 2012; Emassian, Kelanee, Kardous e al Kadri 2012).

Un certo numero di giornalisti occidentali, dopo essersi sentiti dire che i gruppi islamisti erano amichevoli «combattenti per la libertà», entrarono illegalmente in Siria alla ricerca di una storia, per poi finire rapiti dagli islamisti e bombardati dall’esercito siriano. Cinque di loro, guidati dal giornalista della NBC Richard Engel, furono rapiti nel dicembre del 2012. La versione successivamente diffusa dalla NBC fu che Engel e i suoi colleghi erano stati sequestrati da una milizia sciita filo-Assad e filo-Hezbollah. Engel fornì particolari relativi a come i rapitori «filo-Assad» avevano «brutalmente torturato» i giornalisti e ucciso il loro autista dell’Esercito Libero Siriano, prima del loro salvataggio a opera di ribelli anti-governativi.



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